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GLI EFFETTI DELL’UMORISMO SULLA SALUTE – CONCLUSIONI

UMORISMO E SALUTE - CONCLUSIONI

GLI EFFETTI DELL’UMORISMO SULLA SALUTE – CONCLUSIONI

GLI EFFETTI DELL’UMORISMO SULLA SALUTE

SESTO CAPITOLO 

UMORISMO E SALUTE – CONCLUSIONI

Complessivamente, le ricerche suggeriscono che le persone con un elevato senso dell’umorismo non provano meno stress, ma sono capaci di generare humour per affrontarlo (Martin & Lefcourt, 1983; Nevo, Keinan & Teshimovsky-Arditi, 1993; Nezu, Nezu & Blissett, 1988).

Dall’analisi della letteratura emergono risultati discordanti, soprattutto per quanto riguarda gli effetti dell’umorismo sulla salute a lungo temine.

Il senso dell’umorismo e la risata vengono considerati da diversi autori come delle esperienze positive per il benessere dell’individuo, tale ipotesi è tuttavia priva di una evidenza scientifica.

La maggior parte degli studi condotti sull’humour manca di validità esterna, perché sono stati condotti esclusivamente su campioni di studenti volontari o su campioni di piccoli dimensioni.

Dal punto di vista metodologico, vi sono problemi di validità di costrutto, con la definizione di humour, infatti, si possono intendere diverse cose e pur riferendosi al solo apprezzamento dell’humour va considerato che esso è altamente soggettivo. Nel selezionare gli stimoli per uno studio sull’humour è quindi necessario ottenere una ampia varietà di materiale da individui diversi, per assicurarsi che gli stimoli (ad es. video comici) sino divertenti per la maggior parte dei soggetti.

Va inoltre considerata nell’ambito degli studi condotti tra umorismo e sintomatologia di distress (depressione, ansia, ecc.), la necessaria distinzione tra emozione effettivamente espressa e misurabile e capacità di esprimere tale emozione. Così come è stato rilevato da alcuni studiosi (Solano, 2001) esprimere una emozione anche se negativa alle volte basta per avere effetti benefici sulla salute. Bisognerebbe quindi approfondire la relazione tra umorismo ed emozioni positive e/o negative connesse.

Rimane irrisolto anche un’altra questione, come è possibile misurare la generazione di umorismo indipendentemente dal contesto e indipendentemente dallo stabilirsi della relazione tra il soggetto e lo sperimentatore? In altri termini, non potrebbe darsi che la situazione sperimentale venga vissuta come una situazione stressante o comunque come una situazione artificiale che non permette di generare humour come potrebbe accadere in una situazione spontanea? L’induzione artificiale di emozioni in genere, ancor di più dell’humour, per il senso di squilibro che provoca potrebbe condurre ad un peggioramento della situazione immunitaria indipendentemente dall’emozione positiva che si intende suscitare. Ciò spiegherebbe il dato riscontrato da alcuni autori di un peggioramento della situazione immunitaria (decremento attività NK) durante la visione di filmati divertenti.

Pertanto mentre elementi aneddotici e suggestivi sugli effetti dell’umorismo non mancano, non sembra esservi alcun studio definitivo che mostri una chiara relazione tra il senso dell’umorismo e la salute psicofisica dell’individuo.

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