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PERCHE’ DORMIAMO: IL SONNO E I SUOI DISTURBI

SONNO E INSONNIA

PERCHE’ DORMIAMO: IL SONNO E I SUOI DISTURBI

Gli esseri umani passano circa un terzo della vita a dormire.

In passato ci si è spesso riferiti al sonno chiarendo ciò che esso non è. Dormire è, ad esempio, il non essere svegli. Ma, nonostante molti siano convinti che il dormire implichi la cessazione di ogni attività, che sia una specie di oblio durante il quale niente accade, la realtà è del tutto diversa: mentre i muscoli si rilassano, la mente cambia il suo stato e il cervello comincia a comportarsi in modo diverso. Durante il sonno il cervello genera nuove combinazioni di ormoni e messaggi chimici che vanno a stimolare l’attività cellulare di tutto il corpo. A volte un cervello addormentato sembra più attivo di quando è sveglio.

Ma quali sono le caratteristiche più peculiari del sonno necessarie a fornirne una definizione? Si tende ad associare questa condizione ad alcune caratteristiche essenziali. La più importante è che il sonno erige una barriera percettiva fra la mente cosciente e il mondo esterno. Tuttavia questa non è assoluta e invalicabile: entro certi limiti, alcuni input sensoriali sono elaborati anche durante il sonno o possono, superando una certa soglia d’intensità, svegliare chi dorme. Inoltre, il sonno è un fenomeno spontaneo, che, da un lato, si instaura naturalmente e si ripete periodicamente e, dall’ altro, è spontaneamente reversibile, anche qualora non intervengano agenti esterni a provocare il risveglio.

L’insonnia è un disturbo che affligge milioni di persone tra la popolazione mondiale; gli italiani che soffrono di insonnia sono 1 su 5, con una significativa prevalenza del sesso femminile. Secondo l’International Classification of Sleep Disorders (American Academy of Sleep Medicine, 2005), l’insonnia è definita dalla difficoltà di mantenere o iniziare il sonno, da risvegli precoci e da una percezione del sonno insoddisfacente.

Chi soffre di insonnia, infatti, presenta una marcata stanchezza e sonnolenza diurna spesso disabilitante per il normale svolgimento delle attività quotidiane. Generalmente il bisogno di sonno è abbastanza variabile da individuo ad individuo, ci sono persone che hanno bisogno di dormire un po’ di più o molto di meno di altre (un lungo dormitore può non sentirsi ancora soddisfatto dopo 8 ore di sonno mentre un breve dormitore può sentirsi soddisfatto dopo solo 5 ore di sonno al giorno), ma è esperienza comune che l’alterazione del nostro regolare ciclo sonno-veglia ci rende spossati, nervosi e le nostre prestazioni fisiche e mentali diventano scadenti.

L’insonnia primaria può essere causata da numerosi fattori. Nella maggior parte dei casi viene diagnosticata quando il paziente riferisce una sintomatologia ansiosa connessa alla situazione di andare a letto e mettersi a dormire. Altre forme di insonnia sono quelle associate a disturbi psicopatologici (per esempio la depressione) che a loro volta rinforzano e mantengono la difficoltà di dormire.

L’insonnia può anche essere anche episodica, causata da stress, fuso orario o, ad esempio, dall’avere abusato di eccessiva caffeina. Mentre questi ultimi problemi possono essere affrontati cambiando e migliorando il proprio stile di vita e le proprie abitudini, le insonnie più gravi necessitano di un accurata indagine e di una precisa diagnosi (attraverso il colloquio clinico, la somministrazione di test e l’utilizzo di tecniche poligrafiche).

In una società in cui i costi fisici, emotivi e psicologici del nostro modo di dormire del tutto insano continuano ad aumentare, si impone alla pratica clinica la necessità di trovare trattamenti per l’insonnia sempre più efficaci.

Il trattamento delle insonnie generalmente è assai difficile. Oltre ai metodi di cura farmacologici che non sembrano avere di per sé effetti duraturi, la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) sembra elettiva per la cura del disturbo. Questo approccio include una maggior igiene del sonno, tecniche di rilassamento e di riduzione degli stimoli, tecniche di controllo cognitivo e di restrizione del sonno, tecniche di biofeedback.