L’ANSIA E L’ANGOSCIA
L’ansia è un fenomeno pervasivo ed estremamente diffuso all’interno della popolazione, uno stato affettivo presente in gran parte della patologia psichiatrica; come riportato nel sito del Policlinico Gemelli di Roma “le indagini su popolazione generale hanno documentato come oltre un soggetto su cinque possa andare incontro ad un qualche disturbo d’ansia nell’arco della vita”.
Nei periodi di maggiore intensità dei sintomi le persone affette da disturbi d’ansia risultano incapaci di svolgere proficuamente le proprie attività: è stato stimato che in questi casi si può determinare assenza (o presenza inefficiente) per il 10-40% delle giornate lavorative mensili. Insomma, tutti almeno una volta della vita, abbiamo provato ansia, avvertito quella sensazione d’allarme che ci aiuta ad affrontare un ostacolo e ci motiva ad impegnarci nelle sfide quotidiane.
Spesso proviamo ansia prima di un esame, o di un appuntamento importante, conosciamo bene l’ansia, e, perciò, siamo capaci di comprendere facilmente l’ansia nelle altre persone e di immedesimarci nel loro stato d’animo. Il problema sorge quando la preoccupazione, l’apprensione e la paura divengono eccessive, costanti, e la vita sembra una lotta continua per giungere ad un equilibrio che sembra non arrivare mai: la normale ansia quotidiana si trasforma in un’ansia patologica, altamente invalidante per l’individuo e capace di compromettere profondamente la sua esistenza.
La persona è sempre stanca, irrequieta, ha difficoltà a dormire, mangiare, stare insieme alle altre persone: il disagio pervade il suo animo, la minaccia sembra essere sempre in agguato, il grado di vigilanza è costantemente elevato.
Spesso, cercando di definire e descrivere questo fenomeno, erroneamente utilizziamo come sinonimo dell’ansia un concetto simile, ma non del tutto identico: l’angoscia.
A cura del Dott. Massimiliano Stocchi
