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Come la pratica del Training Autogeno può intervenire nei disturbi di colon irritabile?

Come la pratica del Training Autogeno può intervenire nei disturbi di colon irritabile?

Il Training Autogeno (T.A.) può essere un valido aiuto per gestire i disturbi del colon irritabile, agendo sia sui sintomi fisici che sugli aspetti psicologici correlati. Ecco come:

  • Riduzione della motilità intestinale anomala: Il T.A. può aiutare a regolare la motilità gastrointestinale, che spesso è alterata nei soggetti con sindrome dell’intestino irritabile (SII). Questa tecnica di rilassamento può ridurre i movimenti peristaltici intestinali eccessivi o insufficienti, contribuendo a normalizzare le funzioni dell’alvo.
  • Gestione dello stress: Lo stress è un fattore significativo nello sviluppo e nell’aggravamento dei sintomi della SII. Il T.A., essendo una tecnica di “stress management”, insegna a gestire le reazioni del corpo allo stress, riducendo la risposta motoria abnorme del colon a eventi stressanti o emozioni.
  • Riduzione dell’ansia: L’ansia e la depressione spesso coesistono con la SII. Il T.A. può ridurre l’ansia, sia come stato che come tratto. La pratica del T.A. non mira a modificare i tratti della personalità, ma aiuta a fornire strumenti per controllare e gestire meglio le situazioni ansiogene.
  • Rilassamento muscolare: Il T.A. induce un profondo rilassamento della muscolatura sia volontaria che involontaria. Questo è particolarmente utile per ridurre gli spasmi e le contrazioni muscolari a livello intestinale che causano dolore e fastidio.
  • Miglioramento della consapevolezza corporea: Il T.A. aumenta la consapevolezza delle proprie funzioni organiche, aiutando a riconoscere e controllare le tensioni fisiche a livello addominale che possono essere associate a sintomi come dolore, gonfiore e irregolarità intestinale. Attraverso la concentrazione passiva, si impara a intervenire sulle funzioni somatiche, riducendo le sensazioni negative.
  • Controllo del dolore: Il T.A. può ridurre la percezione del dolore addominale associato alla SII. La tecnica può aiutare a modificare la risposta del sistema nervoso autonomo, diminuendo la sensibilità agli stimoli dolorosi.
  • Distensione degli organi addominali: L’esercizio sul plesso solare, parte integrante del T.A., può portare a un rilassamento degli organi addominali, con effetti positivi sulla digestione e sul transito intestinale.
  • Miglioramento del sonno: I disturbi del sonno sono frequenti nelle persone con SII. Il T.A. può migliorare la qualità del sonno e ridurre la latenza del sonno (il tempo necessario per addormentarsi), creando un circolo virtuoso che contribuisce ulteriormente al benessere generale.
  • Tecniche di auto-aiuto: Il T.A. fornisce strumenti di auto-aiuto che il soggetto può utilizzare autonomamente nella vita quotidiana, senza dipendere dal terapeuta. L’autodistensione parziale, in particolare, può essere praticata in qualsiasi momento, per ridurre gli effetti dello stress e i sintomi correlati.
  • Riduzione dei sintomi: L’allenamento al T.A. porta a una maggiore capacità di attenuare o eliminare sensazioni somatiche moleste. Attraverso la distensione, il soggetto impara a impedire che le sensazioni sgradevoli si costituiscano, agendo alla loro origine.
  • Efficacia a lungo termine: La pratica regolare del T.A. può portare a benefici duraturi nel controllo dei sintomi della SII, con miglioramenti nella qualità della vita e nelle attività quotidiane.

È importante sottolineare che il T.A. non è una “cura miracolosa” per la SII, ma un valido strumento complementare che può essere integrato in un approccio terapeutico più ampio. La pratica costante e corretta del T.A., insieme a una gestione appropriata della dieta e dello stile di vita, possono portare a un miglioramento significativo della qualità della vita delle persone che soffrono di questa condizione.

Inoltre, è importante evidenziare che il T.A. viene sconsigliato nei casi di grave disturbo psichico in stato di scompenso, o di ritardo mentale; e per patologie mediche molto serie come l’infarto del miocardio o l’ipertensione grave su base organica.